Qualità in campo
La sostenibilità ambientale o ecosostenibilità.
È una prerogativa essenziale per garantire la stabilità dell’agroecosistema, cioè la capacità di mantenere nel tempo la funzionalità dei processi biologici che avvengono nell’oliveto. Sostenibilità ambientale in oliveto, vuol dire salvaguardare il suolo e la sua fertilità per garantire nel tempo la possibilità agli olivi di avere a disposizione sostanze nutritive in quantità adeguata al loro fabbisogno.
La fertilità del suolo, è preservata attraverso opportune concimazioni effettuate con modalità, dosi e tempi ben definiti da un piano di concimazione che tenga conto della quantità di sostanza organica già presente nel terreno, del fabbisogno delle piante, sia in funzione della produzione ottenuta sia in funzione della produzione attesa. Pertanto, nella scelta del tipo di fertilizzante da utilizzare, si tiene conto che l’obiettivo non è solo la reintegrazione degli elementi asportati con la raccolta e con la potatura, ma anche la funzione ammendante e di salvaguardia della fertilità microbiologica. L’utilizzo controllato dell’acqua, evitando irrigazioni abbondanti, soprattutto in prossimità della raccolta, contribuisce a mantenere un moderato livello di umidità delle drupe preservandone anche il contenuto di polifenoli antiossidanti.
La biodiversità dell’agroecosistema viene tutela, riducendo al mimino anche l’utilizzo degli agrofarmaci biologici per lotta alle principali avversità dell’olivo, controllando parallelamente la salubrità del prodotto. Anche in tal caso l’utilizzo di sistemi di monitoraggio meteorologico, unitamente ad una conoscenza specifica dei cicli biologici dei vari parassiti, ci inducono ad intervenire solo quando è necessario e a valutare contemporaneamente metodi di lotta congiunti. Nella sostenibilità ambientale dell’oliveto, viene tutelato anche il paesaggio, sia attraverso il ripristino dei muretti a secco, dove queste infrastrutture custodiscono una forte identità locale e rappresentano una memoria storica e sia attraverso l’introduzione di nuovi modelli di coltivazione che rappresentano una evoluzione dell’aspetto paesaggistico. Un oliveto ecosostenibile pertanto non è, come a molti sembra, un oliveto in cui c’è poco o nulla da fare, al contrario qui la tecnologia, la conoscenza e l’innovazione sono fondamentali. Ragion per cui, un tecnico agronomo sempre in campo ci aiuta, a gestire complessi meccanismi biologici e a trovare soluzioni valide per avere un olio extravergine di altissima qualità tutti gli anni.
La raccolta. Può avvenire manualmente, ovvero staccando le olive dai rami oppure meccanicamente, provocando cioè la caduta delle olive con l’utilizzo di agevolatori. Sotto gli olivi vengono stese delle reti, sulle quali si fanno cadere le olive, che vengono poi messe in apposite casse di plastica forate, per garantire una corretta aerazione dei frutti.